Da top manager alla food forest: il viaggio di Donata nella decrescita felice
Donata, un’ex top manager di successo, ha lasciato la frenesia del mondo aziendale per abbracciare una vita in autosufficienza immersa nella Natura selvaggia della Puglia. Tra food forest, costruzioni ecologiche e ritmi di vita lenti, la sua scelta rappresenta un ritorno autentico alle origini, diventando simbolo ispiratore di una decrescita felice.
Il caro prezzo del successo
Negli ultimi anni, un numero crescente di persone con lavori stabili e carriere di successo ha iniziato a sperimentare un profondo senso di insoddisfazione. Stress, ritmi frenetici e obiettivi scollegati dalla realtà portano ogni giorno molte persone al burnout, un esaurimento fisico ed emotivo che colpisce più del 40% dei lavoratori in ambito aziendale.
Di fronte a questa crisi interiore, una nuova tendenza sta emergendo: il ritorno alla vita rurale e a uno stile di vita più autentico. La storia di Donata è uno dei tanti esempi di chi ha deciso di ritrovare sé stesso abbandonando la corsa al successo per riscoprire il legame con la Natura.

La trasformazione radicale di Donata
La storia di Donata racconta il viaggio di una donna coraggiosa, che ha abbandonato una carriera da top manager per vivere in autosufficienza.
Anni trascorsi tra riunioni, abiti firmati, successo economico e fama, stavano togliendo a Donata il bene più prezioso: il legame profondo che sentiva con la Terra fin dalla sua infanzia, cresciuta in una famiglia radicata nelle tradizioni naturali.
Nel 2017, dopo un duro confronto con la sua multinazionale, Donata ha deciso di cambiare tutto: ha acquistato un ettaro di terreno immerso nella campagna pugliese, piantato alberi da frutto e immaginato un luogo dove uomo e Natura potessero convivere in armonia.
Il progetto di Donata: la food forest
Il cuore del progetto di Donata è la creazione di una food forest, un ecosistema autosufficiente che riproduce la struttura di una foresta naturale. Non si tratta di un semplice orto, ma di un luogo dove alberi da frutto, piante aromatiche e coltivazioni convivono in un equilibrio perfetto. Gli ulivi secolari si intrecciano con fichi, ciliegi e peri, mentre sotto di loro crescono piante spontanee come la gramigna, riscoperta per le sue antiche proprietà curative.
La pacciamatura naturale, ottenuta con paglia e scarti organici, copre il terreno per proteggerlo dall’erosione e mantenere l’umidità. Questo approccio favorisce lo sviluppo di un suolo fertile e vivo, ricco di microrganismi e lombrichi, elementi chiave per un ecosistema sano.
Donata ha deciso di realizzare tutte le sue strutture con materiali a basso impatto: la casa è in costruzione in bioedilizia, utilizzando terra cruda, argilla e paglia, risorse facilmente reperibili e biodegradabili. Ogni scelta nel suo progetto segue il principio di armonia con la natura: nessuna macchina pesante, nessuno spreco, solo l’utilizzo intelligente di ciò che la Terra già offre.
Decrescita felice: vivere meglio con meno
Il concetto di "decrescita felice" è alla base dello stile di vita adottato da Donata. Questo movimento, nato grazie all’economista francese Serge Latouche, propone un modello di società alternativo, basato sulla riduzione degli sprechi, il minimalismo e la valorizzazione del tempo libero.
La felicità non è più legata al possesso materiale, ma alla qualità delle relazioni, al tempo ritrovato e al contatto con la Natura. La decrescita non è sinonimo di privazione o rinuncia, tutt’altro: significa recuperare equilibrio, condividere risorse e responsabilità , eliminare il superfluo per fare spazio alla vera felicità.
Se vuoi approfondire questa prospettiva, "Breve trattato sulla decrescita felice" di Latouche è una lettura illuminante. Un manifesto che smaschera il mito del "progresso" che di fatto ci sta impoverendo spiritualmente, ecologicamente ed emotivamente. Un manuale pratico per immaginare e costruire una società alternativa, fondata su minimalismo, collaborazione e libertà.
Uno stile di vita ecologico e sostenibile
La quotidianità di Donata è un esempio perfetto di vita sostenibile. Le bollette non esistono: per cucinare e riscaldarsi utilizza una cucina a legna, l’energia proviene da pannelli solari, mentre l’acqua arriva direttamente dai pozzi sorgivi, grazie a pompe solari. Anche il bagno compostabile riduce l’impatto ambientale, trasformando i rifiuti organici in compost per l’orto.
Nella food forest, coltivata senza macchinari o sostanze chimiche, Donata pratica la rotazione delle colture e la semina diretta. Ogni pianta viene valorizzata per il suo ruolo nell’ecosistema, contribuendo alla creazione di un ambiente fertile e produttivo. Mettere le piante in condizione di creare alleanze e seguire i propri cicli, permette a Donata di ridurre il suo intervento, perché, come dice lei:
“La natura è abbondanza e armonia, basta ascoltarla e seguire il suo ritmo”.
Ritrovare la connessione con la Natura
Donata invita tutti a riscoprire la Natura anche attraverso piccoli gesti quotidiani. Coltivare sul balcone, passeggiare nel verde o ascoltare i suoni della Natura sono esperienze che diamo per scontato, eppure ci permettono di riconnetterci con la parte più autentica di noi stessi, e ritrovare istantaneamente la serenità
Ogni mattina Donata si sveglia con il canto degli uccelli, inizia la sua giornata dedicandosi alla meditazione e alle attività manuali. Riconnettersi a questo lato più autentico, racconta, è stata la chiave di svolta per riscoprire il vero benessere.
Oggi, sempre più persone si rivolgono a lei per supporto, in cerca di ispirazione per cambiare vita e ritrovare un equilibrio più naturale e autentico.
In conclusione
La storia di Donata, ex top manager che ha abbracciato l’autosufficienza nella campagna pugliese, è un esempio concreto che vivere meglio con meno non è solo possibile, ma apre anche le porte della felicità. Tra una food forest rigogliosa, costruzioni ecologiche e uno stile di vita essenziale, Donata dimostra che la vera ricchezza risiede nella connessione autentica con noi stessi, gli altri e la Natura. E, sì, può essere davvero alla portata di ognuno di noi.