La coppia che vive in un borgo abbandonato

In questo articolo esploriamo la storia di Sara e Fabio, una coppia che ha scelto uno stile di vita sostenibile in un remoto borgo abbandonato immerso nella natura. Attraverso la loro esperienza di autocostruzione, autosufficienza energetica e coltivazione biologica, scopriamo le sfide e i benefici di un percorso verso la decrescita felice.

La storia di Sara e Fabio

Prima del loro trasferimento, Sara e Fabio vivevano in città, travolti dalle pressioni quotidiane e dai ritmi frenetici della città. A un certo punto, entrambi hanno iniziato a interrogarsi sul significato della vita urbana, spingendosi verso l’idea di decrescita felice e di una vita più lenta e consapevole. Dopo varie riflessioni, la scelta è stata chiara: un cambio di vita completo.

Così, la coppia ha deciso di andare a visionare una cascina, ed è stato amore a prima vista: immersa in un parco naturale a due chilometri dalla casa più vicina, si è rivelata il luogo perfetto per il loro progetto. Inizialmente, l’immobile era in condizioni piuttosto critiche, ma con determinazione Sara e Fabio hanno iniziato a ristrutturarlo, passo dopo passo, con l’aiuto di amici e professionisti. Il progetto non era solo una questione logistica, ma una missione di vita che rappresentava la loro visione di un mondo più sostenibile e in armonia con l'ambiente.

La decrescita felice come stile di vita

La decrescita felice è uno stile di vita che si allontana dalla logica del consumismo e dell'accumulo materiale, per abbracciare un modo di vivere più minimalista, equilibrato e sostenibile. Nata come critica e alternativa al neoliberalismo, questa filosofia incoraggia a ridurre i consumi superflui e a privilegiare la qualità delle relazioni, il benessere olistico e il rispetto dell'ambiente. Non si tratta di rinunciare o di privarsi di beni essenziali, ma di ripensare le nostre priorità, concentrandosi su ciò che porta valore e benessere autentico nella nostra vita.

Chi sceglie valorizza la produzione locale e il riutilizzo delle risorse, preferendo l’autoproduzione, il commercio equo e solidale e la scelta di prodotti sostenibili e duraturi. Questo approccio incentiva anche la solidarietà comunitaria, creando reti di supporto, scambio e condivisione di conoscenze e beni. Ad esempio, attraverso gruppi di acquisto solidale, dove le persone si uniscono per acquistare direttamente dai produttori locali a prezzi equi; banche del tempo, in cui si scambiano servizi e competenze senza l'uso di denaro, come lezioni di musica in cambio di aiuto nel giardinaggio; oppure orti comunitari, dove i membri della comunità coltivano insieme la terra e condividono i raccolti.

Infine, questo stile di vita invita a ristabilire un contatto autentico con la natura, riscoprendo il valore di attività che seguono, rispettano e onorando il ritmo delle stagioni e i cicli della terra e la nostra connessione con essi.

La decrescita felice rappresenta un vero e proprio cambio di prospettiva: un invito a riscoprire la gioia nella semplicità e nella cura del mondo, dove la vera ricchezza non si trova nell'accumulo, ma nella capacità di vivere in equilibrio con sé stessi, con gli altri e con la natura.

Sfide e vittorie dell'autocostruzione

Dopo aver acquistato la cascina, Sara e Fabio si sono dedicati alla sua ristrutturazione, iniziando dalla parte più piccola della struttura. L’autocostruzione, benché faticosa, è stata anche una fase di apprendimento e crescita personale, in cui hanno acquisito competenze di cui non avrebbero mai pensato di aver bisogno. Grazie all'aiuto della comunità e alle conoscenze tecniche acquisite lungo il percorso, hanno trasformato il vecchio rudere in una dimora accogliente e funzionale.

Parallelamente, hanno avviato un orto biologico inizialmente destinato solo al loro fabbisogno, che con il tempo si è espanso fino a diventare una piccola azienda agricola. Oggi, l’orto rappresenta una fonte di reddito sostenibile, con prodotti biologici che vendono ai mercati locali. Pur vivendo in una zona isolata, la loro determinazione ha permesso loro di superare gli ostacoli climatici e logistici, creando una vita indipendente e appagante.

L’autosufficienza energetica

Uno degli obiettivi principali di Sara e Fabio era raggiungere l’autosufficienza energetica. Consapevoli della necessità di ridurre l’impatto ambientale, hanno deciso di mantenere la loro abitazione di dimensioni ridotte, semplificando il riscaldamento e migliorando così l’efficienza energetica. Grazie a un sistema termico intelligente, riescono a riscaldare la casa e a produrre acqua calda tramite una termocucina, che distribuisce il calore in modo omogeneo.

Questo sistema, che funziona con legna proveniente dal terreno che circonda la casa, rappresenta una scelta ecologica ed economica. Anche durante i mesi più freddi, la loro casa rimane confortevole e calda, dimostrando come una gestione efficiente delle risorse può fare la differenza nella vita quotidiana.

Vivere con poco e progettare le proprie risorse

Nella loro scelta di vita, Sara e Fabio hanno deciso di adottare un approccio basato su un budget limitato e sull’autosufficienza. Con pochi mezzi a disposizione, hanno scelto di ottimizzare le risorse attraverso la progettazione. Un cambio di prospettiva che li ha portati a ridurre le spese inutili, cercare un terreno in affitto e vivere inizialmente in una roulotte, dimostrando che anche con risorse limitate è possibile costruire una vita appagante e sostenibile.

La loro esperienza dimostra che con un po’ di creatività e pianificazione, è possibile perseguire una vita più semplice e minimalista senza sacrificare il comfort. Per loro, vivere con poco significa anche avere il tempo di concentrarsi sulle relazioni umane e sulle attività che amano, come lavorare la terra e godersi il contatto diretto con la natura.

Condivisione e apprendimento

Pur vivendo con un budget limitato, Sara e Fabio hanno riscoperto una qualità della vita superiore, fatta di cibo biologico, e tempo libero per immergersi in attività culturali e apprendere nuove competenze. Per non sentirsi isolati e condividere la loro esperienza, la coppia ha creato una sala comune e una libreria accessibile a tutti, offrendo alla comunità locale un luogo di ritrovo dove sperimentare insieme il vivere sostenibile.

La cascina si è così trasformata in un luogo accogliente di incontro e di condivisione aperto alla comunità, dove gli abitanti possono partecipare a iniziative artistiche e sociali, laboratori, e corsi di formazione, come la costruzione di un tetto verde e altre soluzioni ecologiche, creando una rete di sostegno e crescita condivisa.

In conclusione

La storia di Sara e Fabio ci mostra come, partendo da un borgo abbandonato e risorse limitate, si possa costruire una vita autosufficiente e in armonia con la natura. La loro cascina immersa nel verde è diventata non solo una casa, ma un rifugio di idee e scambio per chi condivide il desiderio di un'esistenza più autentica e sostenibile. Sara e Fabio incarnano la filosofia della decrescita felice, dimostrando che rallentare e tornare all'essenziale non significa rinunciare, ma arricchirsi di nuove prospettive e profondi legami. La loro scelta è un invito ispiratore per chi sogna un percorso di vita consapevole, radicato nella natura e nella comunità.

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