La famiglia che vive in autosufficienza in una yurta

In questo articolo esploriamo la storia di Jessica e Mauro, una famiglia che vive in una yurta nei boschi della Liguria, in completa autosufficienza e immersi nella natura. Scopriamo le motivazioni dietro questa scelta di vita alternativa, i benefici della vita in una yurta e le sfide che comporta, dall’autosufficienza alimentare all’educazione dei loro tre figli. Un viaggio ispiratore alla riscoperta di uno stile di vita sostenibile e in armonia con l'ambiente.

La Storia di Jessica e Mauro

Questa è la storia di una famiglia speciale, composta da Jessica, Mauro, le loro figlie Gemma e Gea e il figlio Siddharta. Jessica ha iniziato questa avventura a 23 anni, abbandonando l’università per vivere in una casa in montagna. Mauro ha incontrato Jessica durante un viaggio in camper e insieme hanno scelto di intraprendere un nuovo cammino verso la libertà. Così si sono stabiliti in un terreno chiamato “prato grande”, in provincia di Imperia, Liguria. Qui hanno scelto di trasferirsi in un modello abitativo non convenzionale: la yurta.

La yurta: tradizione nomade e vita sostenibile

Una yurta è una abitazione tradizionale nomade, usata dai popoli della steppa euroasiatica, come i Mongoli. Oggi, sempre più persone scelgono di vivere in una yurta per riscoprire un modo di abitare più semplice e autentico. Questa struttura circolare, costruita con una combinazione di legno, feltro e tessuti, offre uno spazio armonioso senza pareti interne, favorendo il senso di comunità tra gli abitanti e di connessione con la natura. Vivere in una yurta permette di ridurre l’impatto ambientale, liberarsi del superfluo e abbracciare uno stile di vita minimalista, concentrato su ciò che conta davvero: la comunità, il tempo e il legame con la Terra.

Vivere in una yurta

Nonostante gli spazi ridotti, Jessica e Mauro, con pazienza e un’incredibile dedizione, hanno modellato la yurta su misura per la loro vita quotidiana, dimostrando che anche con poco spazio si può trovare tutto ciò di cui si ha bisogno. Ogni angolo della loro casa è pensato per essere funzionale e accogliente, un luogo dove ogni oggetto ha un senso e un significato.

Hanno poi costruito una piccola area esterna per cucinare con la legna anche d’estate, un vero angolo di connessione con la natura. Utilizzando materiali naturali come terra, paglia e legno recuperato dal bosco, questa struttura racconta di un rispetto profondo per l’ambiente e di un legame con la Terra che va oltre il semplice vivere all’aria aperta. Qui, Jessica e Mauro trovano il modo di nutrire la loro famiglia e, allo stesso tempo, coltivano un’autentica armonia con il mondo naturale che li circonda.

I benefici di vivere in una yurta

Nonostante gli spazi ridotti e l’assenza di elettricità, la famiglia trova un profondo senso di gioia e appagamento. Jessica e Mauro credono che vivere senza elettrodomestici stimoli creatività e autonomia, e apprezzano molto le comodità che hanno, come il trattore, la motosega e il computer.

I figli di Jessica e Mauro, cresciuti nella yurta immersa nel bosco, hanno sviluppato una profonda connessione con la natura. Questa esperienza li ha sensibilizzati all’ambiente, facendoli partecipare alle attività quotidiane e insegnando loro autonomia e fiducia in se stessi e nel mondo naturale.

Vivere in autosufficienza

Per ridurre il consumo di energia, la famiglia vive senza elettrodomestici e fonti di luce artificiale, illuminando la yurta con candele al calar del sole. Questo ha permesso a tutti di sincronizzarsi ai cicli naturali, con benefici significativi sul loro benessere psico-fisico.

Nonostante le difficoltà causate dalla siccità, la famiglia si procura l’acqua dalle fonti naturali. Mauro trasporta l’acqua con il trattore ogni due settimane per l’orto e l’uso domestico. Il loro orto fornisce cibo fresco e organico, riducendo la dipendenza dal supermercato, e il compost arricchisce il terreno degli alberi da frutto.

Jessica e Mauro lavorano anche per l’autosufficienza economica, svolgendo varie attività come lavori agricoli e pulizie domestiche. Questo stile di vita richiede molta flessibilità e creatività per garantire il sostentamento, rimanendo fedeli ai valori di autosufficienza e sostenibilità.

Siddharta: un adolescente fuori dagli sche(r)mi

Siddharta, il figlio maggiore di Jessica e Mauro, ha 17 anni e ha una visione della vita molto influenzata dall’autosufficienza e dalla natura. Cresciuto in un contesto alternativo nel bosco, ha imparato fin da piccolo a coltivare, gestire le risorse naturali e vivere a contatto diretto con la terra. Questo gli ha permesso di sviluppando una consapevolezza e una manualità che oggi sono parte della sua identità, trovando meno interessante l'uso dei social media.

Nonostante la scelta recente di andare all'università nel paese e di trasferirsi lì, per esplorare la sua indipendenza, Siddharta continua a considerare fondamentale il legame con la natura. Per lui, mantenere un profondo legame con la natura e uno stile di vita ecologico sono valori irrinunciabili, che mira a portare con sé anche in futuro, qualunque direzione prenda la sua vita.

Le sfide burocratiche di vivere in una yurta

Vivere in una yurta non è privo di difficoltà. La famiglia affronta sfide burocratiche e legali poiché la loro abitazione non rientra nelle normative tradizionali. La mancanza di dialogo con le istituzioni locali e l’incertezza sui requisiti tecnici sono ostacoli significativi. Inoltre, integrare servizi come acqua corrente ed elettricità comporta ulteriori complicazioni e richiede un costante adattamento alle normative.

Per Jessica e Mauro, essere realisti sui costi di un simile progetto simile è fondamentale. Partiti con pochi mezzi, hanno imparato a gestire le sfide economiche con pazienza e flessibilità, riconoscendo l’importanza di un approccio molto graduale, per riuscire a vivere in armonia con la natura senza farsi fermare dai loro limiti finanziari.

In conclusione

La storia di Jessica, Mauro e dei loro tre figli che vivono in una yurta nel bosco è un inno alla semplicità e all’armonia con la natura. Questa famiglia dimostra che creatività e adattabilità possono trasformare ogni difficoltà in opportunità, ispirando chiunque sogni di riscoprire i valori essenziali che ci legano alla natura.

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