Lakabe: la rinascita di un villaggio nel cuore dei Pirenei

Lakabe è un ecovillaggio autogestito nel cuore dei Pirenei, nella valle di Arce (Navarra), in Spagna. Un borgo abbandonato rinato grazie a un gruppo di giovani che, negli anni ’80, hanno scelto di vivere in armonia con la terra, praticando autosufficienza, economia condivisa e trasformazione interiore.

Dove il tempo si è fermato per ricominciare

Tra i boschi dei Pirenei, c’è un sentiero che porta a Lakabe, un villaggio in pietra che sembrava destinato all’oblio. Negli anni ’80 era un paese fantasma. Poi, un piccolo gruppo di persone in cerca di un’alternativa alla città ha deciso di riabitarlo, ricostruirlo, rigenerarlo.

Casa dopo casa, muro dopo muro, Lakabe è rinato. Non solo come luogo fisico, ma come esperimento sociale fondato su convivenza, spiritualità laica, lavoro collettivo e ascolto della Terra.

Oggi, Lakabe è una comunità intenzionale longeva e ispiratrice per molte altre in Europa. Un esempio vivo di come sia possibile riabitare l’abbandono con bellezza, collettivamente.

Autocostruzione e sostenibilità

Le case di Lakabe sono state restaurate a mano, una per una, usando materiali locali e tecniche tradizionali.
Il villaggio mantiene la sua architettura originale, in pietra e legno, ma oggi è energeticamente efficiente, con tetti solari, sistemi di compostaggio e raccolta d’acqua piovana.

Vita comunitaria a Lakabe

Ogni abitante partecipa attivamente alla cura dello spazio comune: dal forno collettivo alla gestione del bosco, dall’orto alla falegnameria. Le giornate si intrecciano tra attività pratiche e momenti di condivisione: si panifica insieme, si raccolgono erbe spontanee, si organizzano cerchi di parola e laboratori artigianali.

La comunità si riunisce regolarmente in assemblea per decidere collettivamente, seguendo processi che integrano la comunicazione empatica, l'ascolto emotivo, la riflessione logica e la valutazione dell'impatto comunitario. In questo modo, la vita quotidiana a Lakabe diventa un'esperienza di apprendimento continuo, dove ogni gesto contribuisce alla crescita personale e al benessere collettivo.

Un modello di autosufficienza condivisa

Lakabe è quasi autosufficiente: produce il proprio pane, ortaggi, legumi, conserve, energia, saponi e prodotti naturali.
La terra viene coltivata con tecniche ecologiche e rigenerative, e la maggior parte del cibo consumato è prodotto internamente o scambiato con realtà vicine.

Ma ciò che rende Lakabe unico è che questa autosufficienza è collettiva: non c’è possesso individuale, ma cura condivisa. Si lavora insieme, si decide insieme, si cresce insieme.

Un’economia interna basata sulla fiducia

Lakabe non ha un’economia classica. Non ci sono stipendi, né profitti.
Le attività collettive (panificazione, agricoltura, falegnameria, corsi, accoglienza…) producono risorse che vengono gestite in comune, secondo i bisogni del gruppo.

Ogni abitante riceve ciò che serve per vivere: cibo, spese personali, abbigliamento, formazione.
Le scelte economiche sono fatte in assemblea, con uno spirito di responsabilità condivisa e trasparenza.

In questo senso, Lakabe è un esempio radicale di economia comunitaria, dove il denaro non comanda, ma serve la vita.

Crescita personale e trasformazione collettiva

Lakabe non è solo un progetto ecologico: è un luogo di evoluzione interiore, di apprendimento continuo, di presenza.
Chi vive qui si impegna in un percorso personale fatto di ascolto, comunicazione empatica, lavoro su di sé e cura delle relazioni.

Ogni settimana si tengono cerchi di parola, momenti di silenzio, incontri collettivi. La comunità è anche una scuola informale, dove si impara facendo, osservando e vivendo.

Negli anni, Lakabe ha sviluppato una ricca proposta di workshop e formazioni esperienziali, che spaziano dalla permacultura alla costruzione naturale, dalla facilitazione dei gruppi alla sociocrazia, fino a percorsi di crescita personale, meditazione, lavoro sul corpo e comunicazione non violenta. Non c’è separazione tra teoria e vita: ogni corso si intreccia con la quotidianità, e ogni esperienza formativa è radicata nella comunità.

Come visitare o partecipare

Lakabe non accoglie visite spontanee. Per entrare in relazione con la comunità, è necessario contattare in anticipo e motivare il proprio interesse.
È possibile partecipare a ritiri tematici, workshop residenziali, corsi e momenti di scambio. Oppure candidarsi per periodi di volontariato e vita condivisa.

Chi arriva lo fa per imparare, offrire, ascoltare. Lakabe non è un luogo da osservare, ma da vivere — anche solo per qualche giorno — con profondo rispetto e presenza.

In sintesi

Lakabe è una comunità ecologica autogestita nata dal recupero di un villaggio abbandonato.
Qui si vive in modo sobrio, condiviso e profondo, praticando autosufficienza, economia comunitaria, lavoro collettivo e crescita personale.

Un luogo che dimostra, da oltre 40 anni, che la cura collettiva è un atto rivoluzionario capace di rigenerare il mondo.


A cura di Valentina Bracciodieta

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