Mallouestan: la micronazione per una trasformazione radicale della società

Nel sud della Francia, Mallouestan è un micro-regno cooperativo dove arte, permacultura e autonomia si intrecciano in un esperimento sociale radicale. Un laboratorio vivente per immaginare nuovi modi di abitare il mondo.

Un sogno collettivo

Un vecchio castello. Un bosco selvaggio. Tende colorate, orti in fiore, sculture di legno che spuntano tra gli alberi. Benvenuti a Mallouestan, un micro-regno, un’isola di libertà tra le pieghe del sistema.

Ma Mallouestan non è un’utopia isolata dal resto. È un ponte, un prototipo di società rigenerativa. Questo progetto si trova nel sud della Francia, vicino a Saint-Félicien. Qui, tra colline verdi e cieli immensi, un gruppo di artisti, attivistə e visionari ha preso possesso di un vecchio maniero abbandonato.

Un esperimento collettivo che mescola autogestione, arte, agroecologia e visioni post-capitaliste. Un “regno” senza re né regine, ma con una Costituzione poetica, un inno, una bandiera e una moneta interna. Tutto creato in spirito di gioco... e di rivoluzione.

Che cos’è una micronazione?

Un micro-regno o micronazione è una comunità che, in modo simbolico o concreto, dichiara la propria indipendenza da uno Stato esistente. È una forma di critica creativa ai modelli dominanti, un gesto che unisce arte, attivismo e desiderio di autonomia.

Si crea un micro-regno quando nasce la necessità di scrivere nuove regole, di superare i limiti imposti, di creare uno spazio dove i valori siano condivisi e vissuti ogni giorno. Spesso nasce dal basso, in luoghi dimenticati o abbandonati, e si sviluppa grazie all’immaginazione collettiva.

Mallouestan è tutto questo: una micronazione rigenerativa, che usa gli strumenti simbolici di uno Stato—una bandiera, una moneta, una costituzione—non per dominare, ma per liberare: spazi, idee, relazioni. Per mostrare che altre forme di società sono possibili, e che ogni comunità può scegliere di abitare il mondo con più consapevolezza, giustizia e poesia.

Una cornice di libertà

Mallouestan si autodefinisce "cadre de liberté" — cornice di libertà.
Uno spazio dove le persone possano esprimersi, sperimentare, fallire e ricominciare.

Gli abitanti lo chiamano anche “parco giochi per adulti coscienti”. Qui, le attività quotidiane spaziano dalla costruzione partecipata di spazi ecologici alla cura di orti condivisi, dalla cucina collettiva ai workshop artistici, fino a rituali notturni attorno al fuoco.

Ma la base resta solida: pratiche di permacultura, riciclo creativo, e una volontà chiara di sottrarsi alle logiche del profitto.

Un santuario per tutti i viventi

Mallouestan è anche un santuario animale, dove vivono capre salvate da allevamenti, galline scampate al macello, gatti randagi, cani adottati.

Quella di Mallouestan è una scelta politica ed etica. Una dichiarazione d’amore verso il vivente, che abbatte la separazione tra “umano” e “animale”.

Qui, gli animali sono abitanti della comunità a pieno titolo, con cui i membri condividono tempo e spazio. Si muovono liberi nel bosco, riposano all’ombra delle querce, partecipano alla vita quotidiana.

Mallouestan coltiva un nuovo patto tra specie, basato sull'ecologia profonda. Perché, per gli abitanti, la libertà antispecista… o non è davvero libertà.

La Carta del Regno

Mallouestan ha una sua Carta costitutiva, scritta collettivamente.
Non impone regole, ma custodisce valori. Parla di accoglienza, co-creazione, rispetto del vivente, ascolto reciproco e libertà interiore.

Le decisioni vengono prese in assemblee orizzontali. Tutto funziona grazie alla partecipazione volontaria. Nessun capo. Nessuna gerarchia. Solo consenso, confronto, e visione comune, verso un nuovo modo di abitare il Pianeta.

Eventi e vita condivisa

Mallouestan prende vita attraverso festival, residenze artistiche e campi estivi autogestiti.
Durante l’anno, si susseguono eventi come il “Camp des Possibles”, laboratori di fabbricazione collettiva, cicli di teatro sociale, pratiche di consapevolezza corporea.

Ogni evento è una scusa per fare comunità. Per imparare l’unə dall’altrə, mescolare saperi, creare legami, danzare, costruire, ripensare insieme il mondo.

Chi ci vive sa bene che i problemi del mondo non svaniscono entrando nei suoi boschi.
Ma dentro quei confini simbolici — fatti di sogni, progetti e complicità — si possono esplorare nuove possibilità, senza paura di sbagliare.

In conclusione

Mallouestan è un micro-regno cooperativo nel sud della Francia. Un castello riconvertito in spazio comune, dove l’arte incontra la permacultura, l’autosufficienza e l'antispecismo. Un invito a rallentare. A immaginare. A creare comunità fuori dagli schemi. Perché un altro mondo non solo è possibile, è già cominciato!


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