In un mondo che affronta le sfide del cambiamento climatico e l’isolamento della vita urbana, la necessità di soluzioni sostenibili non è mai stata così urgente.

La comunità di PlantAmor risponde a questa sfida, offrendo una visione trasformativa di come può essere la vita quando le persone si riconnettono con la Natura, vivono in comunità e osano reimmaginare il nostro modo di abitare il Pianeta Terra.

Un esperimento di comunità a Tenerife

Nella regione sud-orientale e arida di Tenerife, nelle Isole Canarie, cinque anni fa, tre amici—Isabel, Tomas e Javier—hanno intrapreso un esperimento sociale straordinario noto come PlantAmor.

Questo progetto di co-living e co-creazione è un vero nido comunitario che permette alle persone di affrontare gli effetti del cambiamento climatico nelle Isole Canarie, abbracciando uno stile di vita sostenibile. Come? Guidando le persone a riconnettersi con la Natura, a riscoprire le antiche tradizioni e a esplorare modi di vivere alternativi, al di là dei vincoli della società urbana moderna.

Guidati dalla fede: la storia di PlantAmor

L’idea di PlantAmor è arrivata come per magia a Isabel, una delle fondatrici, in un sogno durante il suo viaggio in Senegal. Dopo sette mesi che hanno trasformato completamente le sue credenze e il suo modo di vivere, Isabel ha sentito l’urgenza di creare uno spazio che incarnasse i suoi nuovi valori.

Nonostante risorse finanziarie limitate e l’assenza di un lavoro stabile, Isabel e la sua amica Clara erano alimentate da una fede incrollabile nella visione che si sentivano chiamate a realizzare.

Quando sono arrivate a Tenerife, dove ora sorge PlantAmor, hanno trovato un terreno abbandonato in una terra arida, senza acqua né elettricità; nonostante le difficoltà, hanno sentito che quello era il posto giusto. La proprietaria del terreno, scettica sulla loro capacità di sopravvivere a condizioni così difficili, ha permesso loro di restare gratuitamente per alcuni mesi, convinta che non sarebbero durate a lungo. Contro ogni previsione, le hanno dimostrato che si sbagliava...

L’evoluzione di PlantAmor

Quei pochi mesi si sono trasformati in cinque anni di profonde trasformazioni, durante i quali i fondatori hanno investito cuore ed energia nella rigenerazione del suolo. Il loro viaggio è una testimonianza di coraggio, resilienza e di un sogno condiviso di creare uno spazio duraturo—un luogo che prospera oltre la loro presenza e offre un’alternativa concreta al sistema dominante.

Oggi, PlantAmor è composta da dieci adulti e tre bambini, con un flusso costante di visitatori e volontari durante l’anno. Curiosamente, nessuno dei membri principali vive lì a tempo pieno, dividendo il proprio tempo tra la comunità e altri luoghi. Questa fluidità fa parte dell’essenza sperimentale del progetto, che enfatizza l’esplorazione piuttosto che la permanenza, abbracciando l’impermanenza di tutte le cose nella vita.

Dal deserto alla foresta: la missione

PlantAmor persegue un’ambiziosa missione ambientale: invertire la desertificazione e creare un ecosistema autosufficiente. Attraverso un vasto programma di riforestazione, puntano a trasformare il paesaggio arido in un ambiente rigoglioso e vitale.

Questi sforzi vanno oltre la semplice piantumazione; comprendono la rigenerazione del suolo, il ripristino dei cicli dell’acqua, la creazione di habitat che supportano flora e fauna locali, e il rafforzamento delle connessioni umane lungo il percorso.

Sfruttando pratiche rigenerative e il coinvolgimento della comunità, PlantAmor ispira un movimento globale che vede la riforestazione come uno strumento potente per affrontare il cambiamento climatico e ripristinare l’armonia con Madre Natura.

Affrontare le sfide del deserto

Vivere in un clima arido porta con sé grandi difficoltà, in particolare per l’agricoltura. Le condizioni del suolo povero hanno reso difficile coltivare ortaggi, ma la dedizione della comunità sta iniziando a dare i suoi frutti—letteralmente. Di recente, hanno raccolto una barbabietola dal loro orto, un risultato che li fa sentire orgogliosi per i progressi lenti ma costanti verso l’autosufficienza alimentare, anche se c'è ancora strada da fare.

Un altro problema urgente è la scarsità d’acqua, una delle sfide più grosse nelle Isole Canarie. Adattandosi e conservando l’acqua attraverso pratiche ecologiche, la comunità affronta queste difficoltà con determinazione, trasformando gli ostacoli in opportunità per la crescita collettiva e l’innovazione.

Vivere in modo sostenibile a PlantAmor

Le infrastrutture di PlantAmor rispecchiano il loro impegno per la sostenibilità. I pannelli solari garantiscono l’autosufficienza energetica, mentre un sistema di riciclo delle acque grigie irriga i giardini con l’acqua riutilizzata da lavandini e docce. I bagni compost trasformano i rifiuti umani in fertilizzante prezioso per gli alberi, e materiali naturali e riciclati vengono utilizzati per i progetti di costruzione.

Uno degli aspetti più straordinari di PlantAmor sono i "nidi ecologici", spazi abitativi artistici scavati nella roccia vulcanica, che servono come espressioni creative per ispirare una riconnessione con la Natura. Ogni nido riflette la visione unica del suo creatore, come uno progettato dalla sorella di Tomas, che collega terra e cielo in una forma organica simile a un ramo d’albero e un fungo.

Spazi condivisi e attività

PlantAmor favorisce la crescita personale e collettiva attraverso le sue attività e gli spazi condivisi. La cucina comune non è solo un luogo dove cucinare, ma un vivace punto d’incontro in cui convergono approcci culturali diversi al cibo e alla vita comunitaria.

Una galleria d’arte e uno spazio per incontri, chiamato "the shop," funge da centro per la collaborazione e la creatività. Inoltre, la pista da ballo ospita pratiche di movimento come l’animal flow e la contact improvisation, arricchendo le esperienze collettive della comunità e offrendo un modo unico per connettersi.

Uno luogo per crescere insieme

PlantAmor è uno spazio per la trasformazione personale e collettiva: l’obiettivo della comunità è creare una cultura della crescita, in cui ogni interazione, ogni abilità acquisita e ogni connessione creata contribuiscano a uno scopo più grande. I membri partecipano a pratiche come contact improvisation, playfight e gli scambi culturali per coltivare la responsabilità personale e legami profondi.

Anche se vivere insieme può portare a conflitti, l’impegno della comunità per l’ascolto attivo, il rispetto reciproco e la comunicazione non violenta consente di affrontare le sfide in modo costruttivo, rafforzando i loro legami.

Coltivare nuovi inizi

I fondatori vedono PlantAmor come un seme d'ispirazione, dimostrando che modi alternativi di vivere sono non solo necessari ma possibili. Abbracciano il disagio del distacco dagli stili di vita tradizionali, vedendolo come un passo essenziale e naturale nella crescita collettiva del nostro tempo. Come dice Tomas:

"È scomodo, ma fa parte del processo. Qualcosa di vecchio sta morendo, e dobbiamo elaborare questo lutto mentre creiamo spazio per nuove possibilità di fiorire."

Alla fine, Isa, Tomas e Javier vedono PlantAmor come un trampolino, che lancia gli individui verso i loro sogni e crea onde di cambiamento positivo che si estendono oltre la comunità. È un luogo dove le persone sono supportate e ispirate a fare passi audaci verso le loro aspirazioni. L’energia e le idee coltivate qui si diffondono, influenzando altre comunità e alimentando movimenti che si allineano con la sostenibilità, la collaborazione e l’innovazione guidata dal basso.

In conclusione

PlantAmor è una giovane comunità off-grid nel sud-est dell’isola di Tenerife che ha trasformato un paesaggio arido in una rigogliosa oasi verde. Si presenta come un audace esperimento per ridefinire i concetti di casa, comunità, e il legame dell’umanità con Madre Natura.

Di fronte al cambiamento climatico e alle sfide della vita urbana, questa comunità offre un modello di speranza per un futuro resiliente e guidato dal basso. Attraverso la riforestazione e percorsi pensati per aiutare le persone a realizzare il loro pieno potenziale, PlantAmor innesca un ciclo di trasformazione, dimostrando che il cambiamento significativo inizia sempre con un singolo, fiducioso, passo avanti.

A cura di Valentina Bracciodieta